Anemia Fetale

L’anemia fetale indica una condizione che comporta una riduzione del numero dei globuli rossi circolanti nel sangue del feto.

Cos’è l’anemia fetale

Che cosa significa il termine “anemia”?

Il termine “anemia” indica una condizione che comporta una riduzione del numero dei globuli rossi circolanti nel sangue. I globuli rossi hanno il compito di trasportare, per mezzo dell’emoglobina, l’ossigeno necessario a garantire il normale funzionamento degli organi. In caso di anemia, l’emoglobina ha quindi una concentrazione ridotta.

Perché un feto può diventare anemico?

L’anemia nel feto può comparire:

A) quando si verifica una distruzione dei globuli rossi nel sangue per la presenza di anticorpi materni che riconoscono come estranee le cellule del feto: è il caso dell’isoimmunizzazione materno fetale, un problema che interessa principalmente le donne di gruppo Rh negativo. In questi casi infatti, il sangue materno non ha  le proteine del fattore Rh. Nel caso di gravidanza con feto Rh positivo, si può sviluppare la stessa reazione che si ha, ad esempio, nei casi di infezione virale, ossia si producono anticorpi contro quelle proteine.

Il risultato è una distruzione dei globuli rossi del feto, con conseguente anemia.

B)  quando i globuli rossi non vengono prodotti.
La sede della produzione dei globuli rossi nel feto si trova nel fegato, nella milza e nel midollo osseo.

A seguito di infezioni (ad esempio da Parvovirus), le cellule che daranno origine ai globuli rossi vengono distrutte e si verifica un’anemia.

C) Esistono forme rare di malattie congenite che provocano lo stesso problema.

Quali conseguenze comporta l’anemia nel feto ?

La ridotta capacità a trasportare l’ossigeno induce il cuore del feto ad aumentare il proprio lavoro per mantenere  l’ossigenazione dei tessuti;  ulteriori riduzioni del livello di emoglobina possono esitare in uno scompenso cardiaco, con aumento della pressione venosa e  fuoriuscita di siero dai vasi sanguigni. Di conseguenza si accumula liquido nell’addome (ascite) e in altri distretti (idrope).
La comparsa di idrope  sta a significare che l’anemia è molto severa e, se non trattata, può esitare nella morte fetale.

È possibile utilizzare l’ecografia per la diagnosi di anemia fetale?

È possibile, perché quando i globuli rossi del feto diminuiscono, il sangue diviene meno viscoso e la sua velocità nei vasi fetali aumenta; inoltre, la velocità del flusso sanguigno fetale è correlata in maniera diretta con il grado di anemia. In particolare, per monitorare le gravidanze a rischio per questa condizione viene misurato il picco di velocità nell’arteria cerebrale media.

Si può trattare  l’anemia nel feto ?

Come nell’adulto, l’anemia può essere trattata  con trasfusioni di sangue.
Nel feto una trasfusione di sangue si può eseguire utilizzando i vasi del cordone ombelicale.
La trasfusione di sangue in utero è una procedura invasiva, che prevede l’inserzione di un ago attraverso l’addome materno, fino a raggiungere l’addome del feto, dove si trova l’ingresso della vena ombelicale, o il cordone ombelicale nel punto in cui si inserisce sulla placenta.

Quando si esegue la trasfusione di sangue in utero?

La trasfusione di sangue in utero si esegue in presenza di anemia fetale, ossia dopo che un prelievo di sangue fetale ha evidenziato valori ridotti di emoglobina.